Nik
(sabato 15 settembre 2012)
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Il ragistro del "professore..."
Riprendo a scrivere in relazione al registro personale di cui accennavo, avendo pigiato, per errore il tasto invio. A fine carriera, ecco dunque questa novita' non molto gradita ma, credo, importante per stare a passo con i tempi e con le innovazioni. E' proprio vero che gli esami non finiscono mai e che occorre sempre andare avanti e aggiornarsi ma, abbandonare il vecchio registro cartaceo, un po', sono sincero, mi ha lasciato l'amaro in bocca. Dopo tanti anni(una vita) ora, occorre mettersi al pc., collegarsi al sito della scuola, inserire i codici personali di accesso, aprire la pagina della classe di riferimento, inserire le assenze dei singoli, i voti, gli argomenti giornalieri trattati e altro ancora( tipo programmazioni, relazioni, assenze collettive ecc.) Il tutto, materia per materia, quindi, puo' e deve essere visibile e consultabile dai genitori i quali con un codice di accesso, possono sapere in tempo reale, ogni cosa sull'andamento dei propri figlioli. Al ritorno a casa allora, ogni docente deve scrivere, anzi, inviare, periodicamente (praticamente in tempo reale) tutto cio' che ha fatto all'interno di una classe. Ad essere sincero, la cosa appare piu' difficile a dirsi che a farsi pero,' mandare in soffitta un "compagno di lavoro" che ha rappresentato un'appendice importante ed indispensabile del docente, lascia l'amaro in bocca per non dire amarezza...tanta amarezza! Ma i tempi cambiano ed è giusto lasciar spazio alla modernita', alla tecnologia, ma, permettetemi di manifestare un moderato senso di tristezza nel dire addio ad un caro e discreto compagnoi di lavoro che ha rappresentato anche un "simbolo" per ognuno di noi nel fare questo lavoro tanto importante per le generazioni che si sono avvicendate in questi anni per quanto poco apprezzato soprattutto in termini remunerativi.